Curiosando, come sempre, in giro ci siamo accorte che esistono le api cittadine e sono le api di UrBees, un giovane progetto di apicoltura urbana. L'apicoltura urbana, cioè l'allevamento delle api nelle città, è una pratica diffusa (te pareva che fossimo i primi...) in metropoli come New York, Londra e Parigi :il miele prodotto è buono e sano e le api servono egregiamente a monitorare gli inquinanti. Roba da pazzi? Macchè: basta un balcone ed al resto pensano a tutto i ragazzi di UrBees.
In pratica funziona così: metti a disposizione il tuo terrazzo\balcone\giardino, ti portano un'arnia, la mettono in sicurezza - ma ricordiamo che le api non pungono, non sono mica vespe!- e vengono a raccogliere il miele una volta all'anno. Attraverso l'analisi del miele stesso l'associazione monitora i livelli di inquinamento della tua zona urbana ed, alla fine, ti regala il miele. E quindi? E quindi non esiste motivo di non partecipare all'iniziativa! Vi state chiedendo se le api urbane non producano miele inquinato (siamo o meno la città più inquinata del Bel Paese?) che mai vorreste mangiare? La domanda è corretta ma la risposta che avete dentro di voi è sbagliata: a prescindere dal fatto che in città NON esistono i diserbanti e tutti gli altri prodotti chimici usati in agricoltura e che finiscono nel bottino delle api campagnole, le analisi del miele torinese degli ultimi anni hanno dato risultati inaspettatamente ottimi circa la presenza di elementi quali piombo, nichel, cromo e benzene risultati praticamente inesistenti.
E quindi? E quindi candidatevi, offritevi, parlate con il fondatore Antonio Barletta e adottate un'arnia: seguite il progetto UrBees e godetevi il vostro oro liquido.
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