lunedì 15 dicembre 2014

UrBees ovvero quando le api volano in città

Chiunque ami il miele, nella sua dolce trasparenza vischiosa, piuttosto che chiedersi cosa possono le fare api  per lui dovrebbe domandarsi cosa lui può fare per le api. 
Curiosando, come sempre, in giro ci siamo  accorte che esistono le api cittadine e sono le api di UrBees, un giovane progetto di apicoltura urbana. L'apicoltura urbana, cioè l'allevamento delle api nelle città, è una pratica diffusa (te pareva che fossimo i primi...) in metropoli come New York, Londra e  Parigi :il miele prodotto è buono e sano e le api servono egregiamente a monitorare gli inquinanti. Roba da pazzi? Macchè: basta un balcone ed al resto pensano a tutto i ragazzi di UrBees.




In pratica funziona così: metti a disposizione il tuo terrazzo\balcone\giardino, ti portano un'arnia, la mettono in sicurezza - ma ricordiamo che le api non pungono, non sono mica vespe!- e vengono a raccogliere il miele una volta all'anno. Attraverso l'analisi del miele stesso l'associazione monitora i livelli di inquinamento della tua zona urbana ed, alla fine, ti regala il miele. E quindi? E quindi non esiste motivo di non partecipare all'iniziativa! Vi state chiedendo se le api urbane non producano miele inquinato (siamo o meno la città più inquinata del Bel Paese?) che mai vorreste mangiare? La domanda è corretta ma la risposta che avete dentro di voi è sbagliata: a prescindere dal fatto che in città NON esistono i diserbanti e tutti gli altri prodotti chimici usati in agricoltura e che finiscono nel bottino delle api campagnole, le analisi del miele torinese degli ultimi anni hanno dato risultati inaspettatamente ottimi circa la presenza di elementi quali piombo, nichel, cromo e benzene risultati praticamente inesistenti.



E quindi? E quindi candidatevi, offritevi, parlate con il fondatore Antonio Barletta e adottate un'arnia: seguite il progetto UrBees e godetevi il vostro oro liquido.

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